Guantanamo: a rischio di morire i detenuti in sciopero

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Il manifesto, 6 novembre 2005

Guantanamo: 23 in fin di vita
Ventitrè detenuti di Guantanamo in sciopero della fame rischiano di morire e sono stati sottoposti ad una brutale alimentazione forzata. Lo ha rivelato un medico del campo, rimasto anonimo, secondo il quale ai primi detenuti che hanno rifiutato il cibo a partire dall`otto agosto scorso, una ventina, se ne sono aggiunti molti altri tanto che il numero complessivo degli scioperanti sarebbe salito a 128, un quarto della popolazione del carcere Usa sull`isola di Cuba. Mentre i prigionieri, detenuti senza alcuna accusa specifica da oltre tre anni e mezzo, portano avanti questa estrema forma di lotta per ricordare al mondo l`inferno nel quale sono costretti a vivere-morire, gli avvocati di una decina di loro si sono detti «allarmati per le condizioni di salute dei loro assistiti» e «profondamente turbati» per le voci dell`avvio di una brutale forma di alimentazione forzata nella quale del personale americano infilerebbe con violenza dei tubi anche grandi come un dito nel naso degli scioperanti fino allo stomaco senza anestesia o sedativi di sorta. Gli avvocati hanno inoltre denunciato che tali metodi hanno fatto si che alcuni detenuti abbiano cominciato a vomitare sangue e – nelle parole della giurista Jiulia Tarver del collegio di difesa di alcuni prigionieri, – «quando questo avviene i soldati gli prendono in giro e gli insultano apostrofandoli «ecco come la vostra religione vi ha ridotto». I detenuti sono in sciopero della fame per ricordare la loro totale mancanza di qualsiasi diritto.

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