Violenza sulle donne: indagine del Consiglio d`Europa
NULL
da Vita, 28/10/2005
Violenza domestica prima causa di morte femminile
La violenza subita dal partner prima causa di morte per le donne. Il dato arriva dal Consiglio d`Europa, e si riferisce anche all`Occidente, non solo ai Paesi in via di sviluppo
La violenza subita dal partner, marito, fidanzato o padre che sia, è la prima causa di morte e invalidità permanente per le donne fra i 16 e 44 anni, ancora prima del cancro, incidenti stradali e la guerra. E` quanto emerge da un`indagine del Consiglio d`Europa, resa pubblica in occasione della presentazione dell“`Osservatorio criminologico e multidisciplinare sulla violenza di genere“.
“La violenza familiare da parte del proprio compagno – spiega Gabriella Paparazzo, responsabile formazione dell`associazione “Differenza donna“ – è in Europa e nel mondo la prima causa di morte per le donne. Basti pensare, per esempio, che in Russia, in un anno, sono morte 13 mila donne, il 75% delle quali uccise dal marito, mentre il conflitto Urss-Afghanistan nell` arco di dieci anni ha mietuto 14 mila vittime“.
Il fenomeno della violenza sulle donne non è circoscritto ad alcune realtà disagiate, come quelle dei Paesi in via di sviluppo, ma è ancora presente in Occidente. “Anche negli Stati Uniti e in Svezia – continua Paparazzo – i dati sulla violenza femminile sono molto alti, visto che ogni quattro minuti una donna viene violentata in America, e in Svezia, dove l`emancipazione femminile ha raggiunto i massimi livelli, ogni dieci giorni una donna viene uccisa. Si tratta quindi di un fenomeno che ha profonde radici culturali“.
Proprio sulle radici culturali si sta concentrando l`azione dell`Osservatorio, come spiega la criminologa Noemi Novelli. “Nella nostra attività – ha detto – abbiamo visto che molte delle famiglie immigrate in Italia continuano a perpetuare le loro tradizioni, che però in alcuni casi sono in contrasto con le nostre leggi, come accade con l`infibulazione e i matrimoni coatti. Non si tratta di fenomeni esclusivamente legati alla religione islamica, ma anche appartenenti ad altre minoranze come quella coopti-ortodossi ed ebraica. Per questo motivo è importante agire a livello di sensibilizzazione, spiegando a queste famiglie i rischi e le conseguenze a livello psicologico e sanitario cui vanno incontro le vittime di queste violenze“.
Nonostante la crescita delle violenze denunciate dalle donne, sia gli operatori che le forze dell`ordine hanno rilevato una grande difficoltà da parte delle donne a denunciare i propri carnefici. “La spiegazione di questo fenomeno – spiega Susanna Loriga, criminologa – sta nel fatto che le donne non hanno la consapevolezza di essere vittima. Non denunciano quindi per paura, ma per proteggere e difendere se stesse da una realtà che altrimenti le distruggerebbe. Si tratta della sindrome di adattamento, che agisce nella stessa maniera di quella della sindrome di Stoccolma, riscontrata nelle vittime dei sequestri di persona“.
Related Articles
Ecco gli 11 voli segreti degli aerei Cia in Italia
NULL (da la Repubblica, 5 aprile 2006) Conferma Usa: prigionieri di Guantanamo legati a viale Jenner Ecco gli 11 voli
L’ex capo Cia per l’ Italia «Voi spiati come tutti Segreti? Non esistono»
L’ex capo della Cia in Italia, Vincent Cannistraro, non ha dubbi: «Non esiste più privacy, non esiste più segreto». Dunque all’ipotesi che come i francesi anche gli italiani siano vittima del Grande Orecchio americano non si scompone: «Megadata è un sistema di intercettazione globale e se è vero che la Nsa (National Security Agency; n.d.r.) spia anche sui governi e sulle industrie, non credo che Roma, e persino Washington, possano essere state risparmiate». In Italia, infatti, la convinzione che le istituzioni possano essere state spiate cresce. E il Garante della Privacy, Soro, chiede al governo di chiarire.
«No debito» delegati in movimento
Un «No» forte e chiaro al governo Monti, alla Banca Centrale Europea e alla loro manovra.