Lavoro minorile: ricerca dell`IRES-CGIL

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LAVORO MINORILE: LA CGIL LANCIA L`ALLARME

Lo sfruttamento del lavoro minorile in Italia è in crescita. L`Ires Cgil – che oggi ha presentato un rapporto sul fenomeno nelle grandi città – stima che coinvolga tra i 460 e 500 mila bambini tra gli 11-14 anni. Dal rapporto Ires quale emerge anche che un minore su cinque ha esperienze di lavoro precoce, con picchi intorno al 30-35% al sud e quote piu` basse in quelle del centro-nord tra il 15% e il 18%. Un quadro, dunque, assai preoccupante e non piu` “tollerabile“, ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani sottolineando l`incremento, negli ultimi quattro anni, di 100 mila unita` tra i minori che lavorano. “Sono aumentati i bambini figli di immigrati nel lavoro strutturale e sono peggiorate le condizioni di parte delle famiglie“, ha osservato accusando il Governo di “non aver fatto nulla“. L`indagine ha riguardato le citta` di Torino, Milano, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria, Catania, ed e` stata condotta attraverso oltre 2 mila interviste a minori sia nelle scuole che sul territorio. Per il 90% si tratta di bambini italiani e per il 9-10% circa stranieri. Tra quest`ultimi, quasi la meta` proviene dall`Asia con un peso rilevante delle comunita` cinesi. Ma molti anche dalla Romania e dall`Albania e dalle aree dell`ex Jugoslavia. Uno su due svolge lavori occasionali, il 30% stagionali, mentre solo il 21% lavori continuativi. La paga va dai 100 euro mensili per i lavori occasionali e tra i 200 e i 400 euro per quelli continuativi. I minori collaborano prevalentemente in attivita` di tipo commerciale come negozi, bar ristoranti, pizzerie. Ma vengono utilizzati anche per la vendita ambulante, in campagna, in fabbrica, nelle officine. Secondo le interviste condotte nelle scuole, il 70% collabora con i genitori alle attivita` di famiglie, un po` piu` del 20% fa esperienze di lavoro nel circuito dei parenti o amici e meno del 10% lavora per terzi. Diversa la situazione nel caso degli 11-14enni rintracciati sul territorio, dove aumentano le forme di lavoro presso amici o parenti e quelle presso terzi che balzano al 42,1% tra i 15-17enni.

27/10/2005 rassegna news

in allegato sintesi scaricabile della ricerca

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