LA GLOBALIZZAZIONE DA CORREGGERE NEL RAPPORTO 2005

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Dall`Italia al Mondo, le pagine gialle di Cgil e Terzo settore
Roma, 6 giu. (Apcom) – Numeri, fatti e indirizzi. Il `Rapporto sui diritti globali` (casa editrice EdiEsse), giunto alla sua terza edizione, nella versione 2005 appare sempre più simile alle Pagine gialle; almeno per l`ampiezza dei riferimenti e dei temi trattati, perché la lettura proposta è tutt`altro che acritica.

Non solo una fotografia della realtà, ma “un indicatore di marcia“: così lo presenta Sergio Segio, il curatore del Rapporto che vede accanto al contributo della Cgil quello di Arci, Antigone, Cnca, Forum ambientalista e Legambiente , citando la definizione fornita un anno fa dallo scomparso Tom Benetollo .

Quattro sezioni – diritti economico-sindacali; sociali; umani, civili e politici; ecologici e ambientali -, diciassette capitoli e quasi 1.400 pagine. Lo sguardo parte dall`Italia e va oltre, al mondo globalizzato che va “nella direzione sbagliata: lo squilibrio è forte e la diseguaglianza è crescente“, riassume Segio. A fronte di una `domanda globale di democrazia, libertà e diritti` in aumento (il titolo della prefazione, scritta da Guglielmo Epifani), dice il curatore del Rapporto, cresce “il deficit nelle risposte a causa delle politiche sbagliate“.

I dati sono noti. O meglio: sono stati diffusi, da fonti varie e autorevoli, e in molti casi caduti nel dimenticatoio. Il Rapporto li ripropone, sistematizzandoli e tralasciando poco o nulla. Dal `miracolo economico alla rovescia` alla situazione delle carceri e al disagio abitativo in Italia, fino alle guerre dimenticate e alle loro ragioni, passando per l`Europa. Il quadro è “fosco“ e non stupisce; ma c`è spazio anche per le `buone notizie e buone pratiche`, in un volume che si propone come strumento operativo più che di denuncia.
Le chiavi di lettura sono molteplici. E se a prima vista il Rapporto è un documentato `J`accuse` principalmente in ottica italiana, è lo stesso Epifani ad allargarla verso il global. Anzi, il new-global: “Qui c`è la globalizzazione buona, quella che parla dei diritti e della loro espansione“ dice il segretario generale della Cgil intervenendo alla conferenza stampa di presentazione del volume.

Una globalizzazione da correggere nelle sue distorsioni: “Il problema è governarla“. Non si può lasciarla in mano al mercato e al neo-liberismo, senza altri riferimenti che il profitto, insiste Epifani: “I diritti non sono né buone intenzioni né utopie, sono bisogni e necessità“.

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