INFANZIA: ITALIA DETIENE RECORD DI POVERTA` IN EUROPA

by redazione | 4 Giugno 2005 0:00

Loading

NULL

PRONTA EDIZIONE 2005 DEL RAPPORTO SUI DIRITTI GLOBALI
(ANSA) – ROMA, 4 GIU
– L`Italia detiene il record di poverta` infantile in Europa, con una crescita negli ultimi dieci anni del 2,6% che porta ora ad avere un milione e 700 mila minori poveri (il 16,6% di tutti i minori). E` solo uno dei dati che emerge dalla terza edizione del “Rapporto sui diritti globali 2005“. Una pubblicazione, promossa da Cgil, Arci, Antigone, Forum ambientalista, Coordinamento nazionale comunita` di accoglienza, Legambiente, che e` una summa di tutti i temi attinenti ai diritti, alle loro violazioni, in tutti i campi della vita civile, economica, sociale e istituzionale che riguardano l`intero pianeta.

Soffermandosi sulla crescita delle disuguaglianze e restando `in casa`, nel rapporto si mette in evidenza come la meta` delle ricchezze familiari nette sia detenuta dal 10% della popolazione, mentre la meta` delle famiglie italiane possieda il 10% della ricchezza totale; mediamente una famiglia molto ricca lo e` 80 volte di piu` di una famiglia povera . “Insomma – sottolinea Sergio Segio, coordinatore del rapporto – chi e` ricco lo diventa sempre di piu` mentre la poverta` e` un piano inclinato da cui e` impossibile risalire e in cui si va sempre piu` a fondo“. E sempre piu`, su questo piano scivoloso, finisce anche chi possiede un reddito: secondo gli stessi dati Istat chi non ha un lavoro nel 40% dei casi e` povero, ma questa condizione colpisce anche l`8,2% dei lavoratori dipendenti e il 6,7% di quelli autonomi. E cifre ancora piu` significative si segnalano nel Mezzogiorno dove risultano in stato di poverta` il 36,4% dei disoccupati, il 23,9% dei ritirati dal lavoro, il 17,5% dei dipendenti e il 14,6% degli autonomi.

Diseguaglianze dunque. Ma si tratta solo di una delle tante sfaccettature mostrate dalla ricerca. Le politiche sui redditi e quelle sociali, le trasformazioni del mercato del lavoro e la precarieta` diffusa, la sicurezza e la salute sui luoghi di lavoro, le politiche sociali e il diritto alla salute, lo sfruttamento minorile, i giovani e gli anziani, il carcere e la giustizia, le droghe e le politiche neoautoritarie, il volontariato, il Terzo settore e l`economia solidale, i nuovi movimenti e la globalizzazione, le guerre infinite e i terrorismi globali, i diritti umani, la tortura e le discriminazioni nel mondo, l`Europa politica e quella sociale, lo stato del pianeta e lo sviluppo, le politiche ambientali nel mondo e in Italia sono altri tra i molteplici temi trattati nelle oltre 1000 pagine del corposo volume. E quest`anno si prendono in considerazione due nuovi diritti. “Quello relativo all`informazione, tema – spiega nell`introduzione il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani – che si pone sempre piu` come una delle grandi questioni della Carta dei diritti dell`Eta` moderna, e quello relativo ai diritti alla citta`, in modo particolare con una relazione molto stretta al diritto alla casa, alle condizioni in cui in molte parti del Paese, ma anche del mondo, si vive“.

Il rapporto e` diviso in quattro sezioni: Diritti economico-sindacali, Diritti sociali, Diritti umani, civili e politici, Diritti globali ed ecologico-ambientali, articolate in 17 capitoli.

In ognuno dei capitoli viene analizzato e definito il punto della situazione e vengono delineate le prospettive del 2005.

L`analisi e la ricerca sono corredate da ampie cronologie dei fatti, da approfondite schede tematiche, dai dati statistici piu` aggiornati, dai riferimenti bibliografici e web e dall`indice dei nomi citati.

Il Rapporto – che verra` presentato lunedi` nella sede della Cgil – puo` essere uno strumento utile per quanti operano nella scuola, nell`informazione, nella politica, nel mondo del lavoro, delle professioni sociali, del volontariato e del non profit.

(ANSA)

/wp-contents/uploads/doc/“>[1]

Post Views: 238
Endnotes:
  1. /wp-contents/uploads/doc/“>: http://span%20style=

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2005/06/infanzia-italia-detiene-record-di-poverta-in-europa/