by redazione | 30 Giugno 2005 0:00
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Da Redattore sociale
Oggi la presentazione a Milano del Rapporto 2005 sui Diritti globali realizzato dalla Associazione SocietàINformazione, “un indicatore di marcia“ che denuncia violazioni nella vita civile, economica, sociale e istituzionale.
MILANO – Per capire come sta il pianeta e chi lo abita c`è bisogno di un approccio globale. Alle 18 di oggi, al Centro San Fedele di Milano viene presentato il “Rapporto sui diritti globali 2005“. Quello che l`ex presidente dell`ARCI Tom Benetollo definì “un indicatore di marcia“ per orientarsi fra i diritti e le loro violazioni, in tutti i campi della vita civile, economica, sociale e istituzionale. Fra gli altri, alla conferenza stampa partecipano Susanna Camusso, segretaria generale CGIL Lombardia, Maurizio Gubbiotti della segreteria nazionale Legambiente, Gad Lerner, il presidente nazionale del Forum ambientalista Ciro Pesacane, e il segretario generale della Camera del lavoro di Milano Giorgio Roilo.
Il rapporto curato da Sergio Segio è un progetto dell`Associazione SocietàINformazione, la Onlus milanese diretta da Segio, attiva in campo sociale dal 2001. Il Centro studi dell`associazione dal 2003 pubblica un rapporto annuale promosso e sostenuto dalla CGIL nazionale. Quest`anno alla ricerca partecipano il Coordinamento nazionale delle Comunità di accoglienza (CNCA), ARCI, Legambiente, Antigone e Forum ambientalista: alcune delle associazioni italiane più autorevoli in merito alle tematiche cui si riferisce il Rapporto. Le tematiche affrontate vanno dal diritto all`informazione e la qualità della vita nelle città, alle trasformazioni del mercato del lavoro e la precarietà diffusa. E quest`anno alla lista si sono aggiunti due nuovi diritti: quello all`informazione e alla città. “Abbiamo aggiunto il diritto all`informazione per la centralità inedita che il tema ha assunto in questi anni. E nel capitolo emerge un dato significativo e preoccupante per l`Italia, piazzata al 39 posto in una classifica sulla libertà di stampa“ dice Segio. Ma il rapporto parla anche di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, di droghe, carcere e giustizia, di nuovi movimenti, guerre infinite e terrorismi globali, senza dimenticare lo stato del pianeta. Perché “il senso stesso del rapporto è riuscire a far intendere i diritti come un sistema di vasi comunicanti“, afferma il curatore Sergio Segio. “La particolarità del lavoro sta nel voler mettere al centro una interdipendenza dei diritti. Se spesso i diritti vengono messi in contrapposizione gli uni con gli altri determinando le guerre tra poveri, noi abbiamo cercato di sottolineare un paradigma nuovo che colloca temi, politche e progetti in uno scenario globale“, continua Segio.
Il Rapporto parla del mondo, ma il centro di ricerca si è soffermato sull`Italia, in particolare per quanto riguarda il mondo del lavoro. “In uno dei capitoli viene affrontata la legge Biagi (legge 30), mettendo in evidenza come, nonostante la demagogia sviluppata negli anni passati, la legge abbia del tutto tradito le promesse“ continua Segio. “La povertà è un altro dei temi toccati con insistenza quest`anno. Ormai il fenomeno non riguarda più solo le fasce tradizionali di esclusione, ma le statistiche rivelano che è povero anche chi possiede un lavoro e un reddito. I poveri della quarta settimana non sono uno slogan“ racconta Segio. Le pagine del volume pubblicato dalle Edizioni Ediesse da1000 sono diventate 1400. “E questo signifca che la situazione dei diritti è in pericoloso deterioramento“ afferma Segio. “Se cresce la domanda globale di democrazia significa che essa è violata a livello globale e nazionale“.
Le pagine sono organizzate in quattro sezioni a seconda della tipologia dei diritti (economico-sindacali, sociali, umani, civili e politici, globali ed ecologico-ambientali) e le sezioni si articolano a loro volta in 17 capitoli. Ognuno di questi rappresenta un`analisi del tema in questione e una prospettiva per il 2005. Le analisi e le ricerche del Rapporto sono basate sui dati statistici più aggiornati e affiancate da cronologie dei fatti, schede tematiche e riferimenti bibliografici e web. “I dati provengono da fonti istituzionali come l`Istat, ma anche da associazioni, ong ed enti che lavorano nel sociale“, afferma Sergio Segio. Il tutto presentato da una prefazione del segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani. (fsa)
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