Ciao Sergio
Ci eravamo sentiti via mail quest’estate. Sergio Finardi mi chiedeva di aiutarlo con alcuni documenti provenienti dalla Turchia che riguardavano i camion pieni di armi diretti in Siria (a ISIS e al-Nusra). Era un po’ che lavorava su questo. A giugno avevamo fatto una lunga chiacchierata in skype. Era sempre interessante parlare con Sergio, una miniera di dati e informazioni. E sul piano personale, un amico, sempre presente, sempre pronto ad ascoltare.
Qualche anno fa mi aveva aiutata a denunciare l’uso di armi chimiche contro i guerriglieri kurdi da parte dell’esercito turco. Tutta un’avventura e non senza rischi, ma Sergio non si tirava mai indietro quando bisognava denunciare le bugie e cercare la verità. Anche in quel caso è stato così. Tante volte ci eravamo promessi di vederci in qualche posto del mondo, entrambi sempre nomadi, solo per un caffé e per scambiare finalmente due chiacchiere dal vivo, senza interfacce di computer. Non ci siamo riusciti.
Sergio era instancabile, sempre disponibile. In due occasioni ci ha regalato preziose interviste per il Rapporto sui Diritti Globali.
Puntuale, informato, rigoroso.
Rileggo le ultime mail, non un accenno alla sua malattia, perché aveva “un sacco di cose da fare”. Penso alle nostre ultime chiacchierate skype. Così appassionate e appassionanti.
Ciao Sergio.
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