Il lungo esodo dei docenti, persi dentro un algoritmo

Il lungo esodo dei docenti, persi dentro un algoritmo

Loading

Scuola. A settembre l’anno inizierà nel caos. Dalla Sardegna arriva un messaggio in bottiglia, con un flash mob in riva al mare: cambi il sistema di reclutamento. L’Anief: ruoli assegnati in barba ai principi costituzionali sulla pubblicità degli atti. Flc Cgil: la riforma provocherà inevitabili ricorsi

Blitz sulla spiag­gia del Poetto, in Sar­de­gna, dei docenti con la vali­gia. La pro­te­sta con­tro l’esodo impo­sto da Renzi agli inse­gnanti del Sud, delle Isole e del Cen­tro è arri­vata tra gli ombrel­loni. I prof e i mae­stri hanno tra­sci­nato sulla sab­bia il trol­ley, diven­tato il sim­bolo della pro­te­sta con­tro un ricatto. Ieri hanno indos­sato anche una sve­glia al collo. Il tempo scorre «senza una solu­zione al pro­blema». Poche le spe­ranze che l’appello sia raccolto.

***
Il rac­conto. Renzi ricatta una gene­ra­zione di docenti e li obbliga all’esodo

***

Sim­bo­li­ca­mente i docenti hanno messo un mes­sag­gio in una bot­ti­glia diretta a Roma. «Spe­riamo — ha spie­gato Bianca Locci, por­ta­voce del comi­tato 10 ago­sto — che almeno il mare porti final­mente a desti­na­zione que­sto appello. Un Sos che man­diamo come se fos­simo nau­fra­ghi». Il movi­mento sardo chiede un cor­ret­tivo al sistema di reclu­ta­mento ideato dal Miur attra­verso norme che ten­gano conto delle dif­fi­coltà legate all’insularità. Una richie­sta ragio­ne­vole, ma par­ziale. Non si capi­sce quale sarebbe la con­ve­nienza di un docente cala­brese a lavo­rare a Milano o Torino a 1300 euro al mese. Sono molti i docenti che si tro­vano nella stessa con­di­zione, nella cer­tezza che a set­tem­bre l’anno sco­la­stico ini­zierà nel caos.

Secondo i primi dati ela­bo­rati dai sin­da­cati, le assun­zioni in ruolo dei docenti nel cosid­detto «orga­nico poten­ziato» ter­mi­ne­ranno a fine novem­bre. Solo 42–45 mila posti dei 55 mila pre­vi­sti dalla legge saranno coperti dagli aventi diritto. I 13–15 mila restanti non potranno essere affi­dati ai neo-assunti né essere coperti dalle sup­plenze, come pre­vi­sto in un arti­colo della riforma. La stima è stata fatta dall’Anief ed è così com­po­sta: ci sono 2 mila cat­te­dre in più rispetto alle domande di assun­zione inviate entro il 14 ago­sto scorso. Altre 3 mila dovreb­bero restare libere per man­canza di docenti rispetto alle classi di con­corso o tipo­lo­gie di posti vacanti. Die­ci­mila le domande — sulle 71.643 pre­sen­tate che dovreb­bero essere rifiutate.

***
Con 71.643 prof parte la lot­te­ria delle cat­te­dre “Buona Scuola”

***

Non certo un suc­cesso per un governo che sta cer­cando un rime­dio alla con­fu­sione siste­mica pro­vo­cata nell’estate più calda per una parte dei pre­cari della scuola. «Il mini­stero dell’Istruzione sem­bra aver già perso la sua par­tita — sostiene Mar­cello Paci­fico dell’Anief — non ha infatti pub­bli­cato le gra­dua­to­rie aggior­nate degli albi ter­ri­to­riali con i pun­teggi incro­ciati dei can­di­dati pre­senti in tutte le pro­vince, ma ha pre­di­spo­sto un algo­ritmo secre­tato che asse­gnerà i ruoli in barba ai prin­cipi costi­tu­zio­nali rela­tivi alla pub­bli­cità degli atti nell’accesso al pub­blico impiego, alla gestione delle pro­ce­dure con­cor­suali come quelle com­pa­ra­tive date dallo scor­ri­mento delle graduatorie».

Un altro dato rivela le dif­fi­coltà del governo che, subito dopo Fer­ra­go­sto, ha ali­men­tato una cam­pa­gna in stile mora­li­stico e «anti-fannulloni» che sarà ricor­data per la sua par­ti­co­lare igno­mi­nia. Sulle 71.643 domande pre­sen­tate, uno su tre dei «pre­cari sto­rici» ha rinun­ciato a com­pi­lare il modulo online di richie­sta di assun­zione per un posto a tempo inde­ter­mi­nato. È un dato cla­mo­roso che atte­sta il netto rifiuto del ricatto di Renzi: se non accet­tate di lavo­rare a cen­ti­naia di chi­lo­me­tri dalla pro­vin­cia di resi­denza per­de­rete il lavoro. Le ragioni non sem­brano quelle di chi, si dice, «vuole lavo­rare solo sotto casa». Nella mag­gio­ranza di casi, infatti, si parla di per­sone che da anni per­cor­rono cen­ti­naia di chi­lo­me­tri al giorno per andare a lavorare.

Le ragioni sono piut­to­sto legate alle situa­zioni fami­liari e, in gene­rale, all’efficacia, alla tra­spa­renza e alla giu­sti­zia di un mec­ca­ni­smo che non ha nes­suna di que­ste carat­te­ri­sti­che. Tanto è vero che è stato, orwel­lia­na­mente, legato a un algo­ritmo. Sin dall’inizio è stato chiaro che il mec­ca­ni­smo di assun­zione pre­senta errori di sistema tali da avere spinto, spiega l’Anief, a quan­ti­fi­care in 20 mila il numero dei docenti che hanno fatto domanda ma reste­ranno fuori dal piano di Renzi per man­canza di posti nella classe di con­corso di rife­ri­mento. Anche per que­sto Franca Gian­nola, segre­ta­ria Flc Cgil Palermo, pre­vede che «a set­tem­bre il governo sarà som­merso da contenziosi».

***
Inter­vi­sta. Pan­ta­leo (Flc Cgil): Per i docenti un mec­ca­ni­smo per­verso che pena­lizza soprat­tutto le donne

***

Senza con­tare che le Gae non sono affatto esau­rite. A set­tem­bre saranno almeno 50mila i docenti a fare richie­sta, senza con­tare quelli che — pur assunti nella «fase C» della «buona scuola» — pren­de­ranno ser­vi­zio da pre­cari nelle sedi asse­gnate e rin­vie­ranno l’esodo all’anno pros­simo. A dif­fe­renza di quanto detto da Renzi, il pre­ca­riato non è affatto finito nella scuola.

Dalla Sici­lia sono arri­vate 11.864 domande, segue a ruota la Cam­pa­nia. Insieme fanno il 30% delle domande. Numeri più ridotti, ma con­si­stenti, in Puglia, Basi­li­cata, Lazio (spe­cial­mente Roma), poi Abruzzo e per­sino Toscana. Un qua­dro della situa­zione che smen­ti­sce un altro luogo comune: non saranno solo i docenti del sud a essere costretti a emi­grare e a pagare di tasca pro­pria per lavo­rare. Una volta rea­liz­zato il piano di Renzi, cosa acca­drà in Lom­bar­dia o in Pie­monte, cioè nelle regioni dove dovrebbe con­cen­trarsi la migra­zione? È pos­si­bile che i docenti cer­che­ranno di riav­vi­ci­narsi alle loro sedi.

A rischio non è solo la con­ti­nuità didat­tica, ma la dignità pro­fes­sio­nale dei docenti. Que­sta è lo sce­na­rio dell’esodo pros­simo venturo.



Related Articles

Cantone: «Il nodo delle pensioni resta aperto Monti riapra il tavolo che ci aveva dato Prodi»

Loading

Bisogna rinnovare i criteri degli aumenti e va estesa la quattordicesima. Investire sul welfare: «Crea anche lavoro». E l’11 in piazza con la Fiom

La vita senza contanti a Cipro

Loading

La vita senza contanti a Cipro

Banche chiuse da una settimana, code ai bancomat, negozi che non accettano più le carte e tetto sui prelevamenti: storie da un posto in difficoltà 

“Cinici e senza morale, clienti trattati da pupazzi addio Goldman Sachs”

Loading

Sfogo del banchiere Greg Smith sul New York Times   Il capo del desk derivati di Londra lascia la più grande banca d’affari del mondo Dopo quasi dodici anni trascorsi qui posso affermare, in tutta onestà , che oggi questo ambiente è più tossico e distruttivo che mai 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment